Segnalato sul sito Parks

La Storia


Rodio sorge a sette chilometri da Pisciotta (di cui è frazione), situato a 350 metri s.l.m. al centro del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano, adagiato sul fianco di una collina, ed accoglie una popolazione di circa 500 persone. Le prime notizie certe sulla frazione Rodio risalgono al XII sec. risultando commenda del Sovrano Militare dell'Ordine di Malta insieme a S. Mauro la Bruca. L'origine del nome è stata messa in rapporto con la rosa "Rodon" e con Rodi, sede dell'Ordine Gerosolimitano dei Cavalieri di Malta, sotto la cui giurisdizione (“spirituale e ordinaria” come indicato in un documento del 1768) rimase fino al 1760 circa. La notizia più antica risale al 1279 quando il feudo venne affittato dal Priore di Capua, Ugo de Salent a Giovanni de Bono di Gaeta. Nel 1564 il Carafa, conte di Policastro vendette il feudo a Giovanni Battista Mottola. Da questa famiglia fu ceduto per vendita nel 1616 a Livio Greco e poi dai suoi discendenti a Lionora della Forza nel 1621. Nella seconda metà del '700 fu di proprietà di Cosma Basile. Al centro del paese si trova la Chiesa parrocchiale dedicata a S. Agnello Abate, il cui nucleo primitivo fu edificato dai Cavalieri di Malta nel XV secolo, ristrutturata di recente, che accoglie numerose pitture di artisti locali dell’ottocento. Il suo campanile ha pianta quadrata, cui è sovrapposta una celletta a base ottagonale alla cui sommità vi è una cupola “a pera” che richiama lo stile barocco. Il 30 luglio 2009, il Vescovo di Vallo della Lucania, Mons. Giuseppe Rocco Favale, ha elevato la chiesa parrocchiale di Rodio, alla dignità di Santuario Diocesano di sant'Agnello Abate, particolarmente finalizzato alla difesa ed alla promozione della vita nascente. Rodio festeggia Sant'Agnello per ben tre volte durante l'anno: il 31 maggio, festa votiva che ricorda la prodigiosa cessazione della pioggia che stava distruggendo i vigneti; l'8 agosto, festa solenne, con la partecipazione di pellegrini ed emigrati ed il 14 dicembre, festa liturgica. All’ingresso del paese si trova la Cappella di S.Antonio (anch’essa risalente al XV secolo), mentre su una collina a Ovest di Rodio, lungo uno dei tanti sentieri che si diramano dal paese, si erge la Cappella dedicata alla Madonna del Carmine (già in precedenza dedicata alla Madonna della Neve). Una antica carta del paese del 1626 evidenzia la presenza in passato di altre tre cappelle poste sulle strade di accesso al borgo, dedicate rispettivamente a Santa Sofia (situata alla sommità del paese), a Santa Maria degli Angeli (nella parte bassa) e a San Michele Arcangelo (lungo la strada che portava a Pisciotta). Elemento centrale del borgo antico è il palazzo baronale degli eredi della famiglia Landulfo, ultimi signori del paese, la costruzione che maggiormente testimonia il passato di questa piccola frazione del comune di Pisciotta, del quale tuttavia non si hanno notizie certe circa la sua storia: forse fu costruito alla fine del XVII sec. da un Basilio, barone della Commenda di Rodio e già barone di Mandia.